Bioedilizia: Definizione e Materiali dell’Architettura Sostenibile

Cos'è la bioedilizia

Sempre più di frequente si sente parlare di architettura sostenibile, bioedilizia, sistemi di progettazione bioclimatica e materiali bio-compatibili, ma in cosa si traducono a livello pratico tali tecnologie e filosofie? Qui cercheremo di rispondere alle vostre domande mettendovi a disposizione una pratica guida alla bioedilizia ossia ad una visione costruttiva che pone in primo piano il rispetto per l’ambiente, le materie prime ed il risparmio energetico.

Realizzare una casa in bioedilizia vorrà dire creare un ambiente salubre capace di migliorare la qualità della vita dei suoi occupanti e delle generazioni future, ma andiamo con ordine partendo proprio dalla nascita del concetto di un’architettura biologica ed ecosostenibile.

Cos’è la bioedilizia?

Definizione di bioedilizia

Per comprendere a fondo cosa si intende per bioediliza bisognerà partire dal concetto di bioarchitettura che potremmo definire, a livello etimologico, come “costruzioni per la vita“, ossia un tipo di progettazione che pone particolare attenzione al rispetto dell’ambiente, alla scelta di materiali bio-compatibili, quelli che provengono da un ciclo biologico e vi ritornano, ed eco-sostenibile, volta cioè a non consumare più risorse di quante la natura può tornare a produrre.

La visione di un’architettura sostenibile iniziò a diffondersi intorno agli anni ’60 in Germania quando cominciarono ad emergere le prime preoccupazioni relative all’inquinamento ed al suo impatto sulla vita, al rifornimento energetico e quindi alla disponibilità dei combustibili fossili. Si iniziarono ad abbracciare i concetti di sviluppo sostenibile ed ecologia per riuscire a migliorare la qualità della vita sia attuale che futura.

La bioedilizia, definita anche bioarchitettura o green building, ha come obiettivo quello di arrivare a realizzare degli edifici che non producano effetti negativi sull’ambiente e sulla salute di chi li vive, che riescano a ridurre al minimo gli sprechi e di conseguenza che siano quanto più possibile autosufficienti portando così al minimo il consumo di energia.

Progettazione bioclimatica

Schema di progettazione bioclimatica per una casa passiva

Il primo passo da compiere per realizzare un edificio in bioedilizia è quello di affidarsi ad una progettazione bioclimatica, quindi ad uno studio delle soluzioni e dei sistemi che portino al raggiungimento dell’efficienza energetica negli scambi tra interno ed esterno tenendo presenti gli aspetti climatici del luogo, le risorse rinnovabili a disposizione (sole, vento ed acqua) nonché le risorse ambientali del terreno (vegetazione, terreno, orografia).

Ciò significa progettare una casa passiva ossia un edificio che riesca a sfruttare i fattori climatici favorevoli e ostacolare quelli sfavorevoli: ad esempio andrà ad assorbire energia solare in inverno, a veicolare i flussi di vento in estate, a schermare le radiazioni solari nei mesi più caldi e ad isolare l’interno dall’esterno nei mesi più freddi.

Come avrete sicuramente intuito l’analisi del sito e la sua valutazione è di fondamentale importanza per una corretta progettazione o ristrutturazione bioclimatica che dovrà tenere conto del clima locale e delle energie rinnovabili a disposizione così da ridurre al minimo il consumo di energia (fossile).

Materiali della bioedilizia

Un edificio verde dovrà trovare il giusto equilibrio fra le tre variabili uomo-ambiente-economia, ciò significa progettare un spazio sano per gli occupanti e per l’ambiente e con spese di costruzione e di mantenimento ridotte.

Tale ottica presuppone una attenta scelta dei materiali che saranno impiegati in bioedilizia, essi dovranno essere quanto più possibile naturali e provenienti da un ciclo produttivo chiuso: la sostenibilità di un materiale si definisce infatti in relazione alla riduzione del suo impatto ambientale in riferimento all’intero ciclo della sua vita.

Schema sul ciclo di vita dei materiali chiuso

La valutazione dei materiali e dei sistemi tecnologici da impiegare dovrà inoltre tenere conto di diversi altri fattori tra i quali spiccano il rischio sismico, il rischio d’incendio nonché la presenza di agenti inquinanti come la formaldeide, di campi elettromagnetici e, non ultima, l’eventuale concentrazione di gas Radon nel terreno.

Passiamo quindi ad analizzare a grandi linee quelli che sono i materiali più utilizzati in bioedilizia, provenienti da cicli chiusi, trattati con agenti di origine naturale e adatti alla creazione di ambienti che siano il più ecologici possibile.

Legno

Legno lamellare per la bioedilizia

In campo edilizio il legno è forse il materiale più rinnovabile e, proprio per questo, è alla base di costruzioni ecosostenibili. La sua lunga durata e le particolari proprietà in termini di flessibilità ed isolamento termico lo rendono perfetto per la realizzazione di progetti di qualsiasi tipo tenendo anche conto del fattore risparmio energetico. È possibile utilizzare il legno massello oppure il legno lamellare a seconda del diverso impiego.

Sughero

Pannelli in sughero per la bioediliiza

I pannelli in sughero sono tra i migliori isolanti termici di origine naturale che si possono impiegare in edilizia, la loro creazione avviene senza collanti garantendo una grande durevolezza. Utilizzato per la creazione di cappotti su pareti perimetrali e soffitti, permette un reale controllo delle temperature, ha proprietà traspiranti ed insonorizzanti.

Paglia

Blocchi di paglia per la bioedilizia

Pressata in blocchi che garantiscono un’elevata resistenza al fuoco, la paglia è tra i migliori materiali da costruzione. Inserite in strutture di legno che ne aumentano la resistenza strutturale, le balle di paglia presentano proprietà fonoassorbenti creando ambienti insonorizzati, sono traspiranti per garantire areazione costante e diminuire al minimo la presenza di umidità, detengono un alto grado di isolamento termico e, vista la componente naturale, non rilasciano sostanze nocive nell’aria garantendo ambienti salubri.

Canapa

Blocchi di canapa e calce per la bioedilizia

La bioedilizia predilige l’impiego di fibre vegetali e, fra i diversi materiali impiegati, la canapa offre degli ottimi risultati. La canapa si coltiva facilmente, cresce in maniera rapida, viene attaccata da pochi parassiti e non necessita di grandi quantità d’acqua, sintetizza inoltre il carbonio e riduce le emissioni di CO2 nell’ambiente. In abbinamento con la calce viene compattata a formare dei blocchi che, inseriti in strutture di legno, offrono isolamento termico ed acustico, alta traspirabilità nonché resistenza a fuoco.

Cemento puro e biocemento

Cemento puro o biocemento per la bioedilizia

In bioedilizia si predilige l’utilizzo del cemento puro in cui sia certificata l’assenza di radioattività e la non additivazione in fase di produzione o di confezionamento, solitamente questi requisiti sono rispettati nel cemento bianco.

Di recente in Olanda è stato creato il biocemento ossia un cemento in grado di rigenerarsi grazie all’azione dei batteri: all’interno dell’impasto di cemento vengono inserite delle capsule biodegradabili contenenti batteri e calcio lattato, se nel cemento si formeranno delle crepe, l’acqua penetrando andrà a sciogliere le capsule attivando i batteri che, con il loro metabolismo, convertiranno il lattato di calcio in carbonato di calcio creando la calce che riparerà le crepe della struttura.

Laterizio microporizzato

Blocco di laterizio microporizzato

I blocchi in laterizio microporizzato hanno grande capacità di traspirazione, offrono isolamento termico, acustico nonché resistenza meccanica. È importante verificare che il tipo di laterizio impiegato sia microporizzato ossia creato dalla calcinazione di segatura di legno o pula di riso, molto diffuso è infatti il metodo della porizzazione tramite l’impiego del polistirolo, altamente tossico, che potrebbe rilasciare sostanze inquinanti. Sottolineiamo tuttavia che la cottura del laterizio avviene a temperature molto elevate e comporta quindi un grande dispendio di energia.

Finiture

Materiali da utilizzare per le finiture in bioedilizia

Per le finiture, e quindi nella scelta di pitture, collanti e vernici, i componenti utilizzati in bioedilizia sono:

  • resine vegetali
  • oli vegetali
  • gomme e colle vegetali
  • coloranti vegetali
  • sostanze minerali naturali ed elaborate (borace, gesso, talco, ecc…)
  • prodotti di origine animale (gommalacca, cera d’api, ecc…)

Certificazioni dei materiali

Se vi state chiedendo come distinguere i materiali da utilizzare in bioedilizia, vi sarà utile conoscere alcuni marchi che vanno proprio fornire una certificazione a livello italiano ed europeo.

Ecolabel

Certificazione Ecolabel bioedilizia

Creato nel 1992, Ecolabel è il marchio di qualità ecologica della Comunità Europea. Definisce i prodotti e i servizi caratterizzati da un ciclo di vita a ridotto impatto ambientale.

Blauer Engel

Certificazione Blauer Engel per bioedilizia

Questa etichetta, creata in Germania nel 1978, viene assegnata se l’intero ciclo di vita del prodotto è a ridotto impatto ambientale, se rispetta tutti i criteri di protezione ambientale e se rispetta gli standard di sicurezza.

Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (ICEA)

Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale per bioedilizia

Certifica i materiali da costruzione che hanno un ridotto impatto sull’ambiente in favore della diffusione e dell’utilizzo dei materiali da costruzione eco-sostenibili.

Associazione Nazionale Architettura Bioecologica (ANAB)

Associazione Nazionale Architettura Bioecologica per bioedilizia e bioarredo

Si tratta di un istituto italiano che certifica prodotti edili che producono un ridotto impatto ambientale, rispettando i requisiti per i materiali da costruzione previsti nell’ambito dei più importanti sistemi di certificazione e valutazione degli edifici.

Certifica inoltre prodotti per il bioarredo garantendo la provenienza delle materie prime da filiere controllate e l’assenza di componenti inquinanti o tossici.

Istituto Nazionale di Bioarchitettura

Istituto Nazionale di Bioarchitettura per certificazione edifici in bioedilizia

Certifica la qualità degli edifici, in itinere o post, e le competenze professionali.

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